Karate Tradizionale – 5 consigli per scegliere il tuo dojo o quello dei tuoi bambini (parte seconda)

 

Con questo post completiamo la rassegna dei 5 consigli per scegliere il tuo dojo di karate tradizionale a Torino o quello per i tuoi bambini presentandoti gli ultimi 3 punti dei 5 che ho sintetizzato dopo 16 anni di pratica. Trovi i primi 2 consigli in quest’altro post.

 

3 Prova

Non ha senso “guardare”, nel karate occorre fare. Osservare è solo il primo step, ma se non si prova in prima persona non si apprenderà mai nulla di valore. Questo vale per gli esperti, ma anche per i principianti. Non fidarti di una lezione, ma prova per un po’ di tempo. E non badare a quanta attenzione ti viene data dal maestro o dagli allievi anziani all’inizio: è facile per chiunque “corteggiare” un nuovo iscritto dandogli un paio di lezioni di massima attenzione. Osserva invece come il maestro si relaziona agli altri allievi che vengono da più tempo: li segue tutti allo stesso modo? Predilige i “più forti” e trascura gli altri? Segue troppo quelli con qualche problema in più, trascurando il gruppo nel suo insieme?

Sono tutti elementi delicati: non è facile gestire una lezione e occorre prestare attenzione a tutte queste cose, ma il maestro che sceglierai dovrà saper affrontare tutti questi problemi e molti altri. Ancora una volta, però, non fraintendermi e non peccare di “arroganza”: ti stai avvicinando a una disciplina che non conosci, proprio per questo devi darti il tempo di capire le dinamiche che regolano il gruppo a cui ti avvicini; magari uno studente ha una gara importante in programma o qualcuno ha deciso di provare un esame impegnativo, in questi casi “ci sta” un’attenzione particolare da parte del maestro (anzi, è auspicabile). Quello che puoi fare è provare per un periodo abbastanza lungo da farti un’idea degli equilibri che troverai nel tuo dojo. 

Le palestre offrono sempre una prova più o meno lunga, dalle varie prove che abbiamo fatto da noi abbiamo capito che, con circa un mese di prova, di solito chi desidera iscriversi ha modo di farsi un’idea di come funziona la palestra e decidere se fa per lui o meno.

 

4 Valuta lo spazio di crescita

Può capitare di imbattersi in gruppi “chiusi”, fatti di soli giovani o di solo persone più mature. Di solito, però, non è un buon segno: come dicevamo prima, il karate si dovrebbe praticare per tutta la vita. Questo significa che l’ideale sono i gruppi misti: uno sbilanciamento verso una sola categoria può segnalare una difficoltà del Maestro a relazionarsi con una specifica categoria.

 

5 Capisci se c’è feeling con il gruppo

Il dojo è il Maestro, lo ribadisco, ma non fare l’errore di credere che solo perché il karate viene spesso classificato come sport individuale, il gruppo non abbia importanza.

Un gruppo affiatato può raggiungere risultati che una persona da sola non riuscirebbe mai a vedere. Di certo non puoi sperare di creare amicizie solide in pochissimo tempo, ma puoi certamente capire se c’è feeling con i tuoi compagni di palestra. Senza quel feeling si perde una grande componente di tutta la pratica e si rischia di iniziare una disciplina senza nessuno stimolo in più di quanto non offra un corso di fitness. 

Il punto, per quanto difficile, è questo: cerca di capire se nel dojo che stai valutando avrai la possibilità non solo di imparare il karate, ma anche di farti buoni amici. Se la risposta è sì, non aspettare: il tuo karate migliorerà certamente più velocemente.

 

Per ora è tutto…Anche tu pratichi karate? Se hai pensato a qualche altro elemento che varrebbe la pena considerare per scegliere il dojo nel quale praticare e hai voglia di condividerlo scrivi la tua nei commenti!

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